martedì 8 novembre 2011

Povero Robert!

Fotografia di Robert Frank - "The Americans"


Per produrre un autentico documento fotografico contemporaneo, l’impatto visuale dovrà essere talmente forte da annullare la spiegazione"

Sono parole di Robert Frank, una sua frase che entra a pieno titolo nell'infinito elenco degli aforismi celebri della fotografia. Come tutte le frasi slogan va presa ed interpretata cum grano salis, ma il suo senso più genuino è abbastanza facile da cogliere, purchè si abbia una minima idea di chi sia Robert Frank e quale sia stato il contributo che ha dato alla fotografia mondiale. 
Circostanze evidentemente misconosciute dagli organizzatori di questo concorso, che utilizzano questa frase a scopo propagandistico in un modo che definire becero e irrispettoso è un mero eufemismo! 
Come è possibile leggere alla pagina che pubblicizza il concorso, è possibile partecipare con illustrazioni, fotografia diretta o manipolata"; più esattamente "si potranno presentare fotografie, collage, pitture, illustrazioni o tecnica mista".

A questo punto non posso non chiedermi di che cosa si stia parlando. E tale domanda è tanto più lecita se si considera quanto ho scritto qui.

Un millantato concorso fotografico che si rivela in realtà essere una malcelata alcova di eterogenee manifestazioni artistiche, sottoposte a votazione pubblica e con sistemi di votazione disomogenei. Il che è più che lecito, per carità, ma perchè scomodare Robert Frank, citando una sua frase che non ci azzecca un fico secco con le finalità, l'oggetto e la filosofia di questo concorso?

©Robert Frank, “Butte, Montana, 1956″ from “The Americans
La Frase di Frank che gli organizzatori utilizzano con sciagurata frivolezza parla di documento fotografico, non di pastrocchi spacciati per opere d'arte, realizzati con le più svariate tecniche pittoriche e di manipolazioni! Quella frase può essere riassunta in due sole parole: THE AMERICANS. Quello è un documento fotografico autentico, nel quale l'impatto visuale è tale da rendere superflua ogni forma di spiegazione. O almeno così dovrebbe essere, se si fosse abituati a porsi delle domande e non a digerire passivamente, con il succo gastrico dell'accidia visiva, ogni aborto della pratica fotografica.




Per farvi un'idea dello scempio che gli organizzatori di questo concorso hanno fatto del patrimonio culturale della fotografia mondiale, consiglio caldamente la lettura di questo articolo di Sandro Iovine, direttore de "Il Fotografo" e profondo conoscitore dell'opera di Frank.

2 commenti:

TMax ha detto...

bravo Giancarlo!!!
io sono per il cazziatone a certa gente!
:-))

Giancarlo Parisi ha detto...

In questo articolo era stata pubblicata erroneamente una immagine di Sally Mann e da me attribuita per errore allo stesso Frank. Gli errori possono capitare e chi mi conosce sa che ho sempre ammesso i miei. Ma non tollero atteggiamenti saccenti da parte di chi non ha memmeno il coraggio di firmarsi con nome e cognome. Chi vuol intendere intenda.
Cordialità.