Palizzi Marina (RC) - ©Giancarlo Parisi |
Dopo una pausa un pò lunga rispetto ai normali tempi cui vi ho abituati, torno a scrivere con un post piuttosto diverso rispetto al normale target di ImagoVeritatis.
Torno non per parlare di teoria della fotografia ma di fotografia mera. Cioè quella "cosa" che ti fa dimenticare i problemi e gli impegni, che ti rilassa e ti fa entrare in una dimensione dilatata nella quale ogni tuo senso è proteso alla cattura dell'infinito. Le tre fotografie che condivido con voi in questo post sono parte di una serie di scatti realizzati durante una tranquilla uscita fotografica con l'amico Massimo, che saluto; le ho scelte perché rappresentano al meglio quella serata che, a sua volta, rappresenta ciò che è per me la fotografia.
Palizzi Marina (RC) - ©Giancarlo Parisi |
Lontani da forum e da discussioni sterili, io e Massimo ci siamo goduti un pomeriggio grandioso e memorabile. Quattro chiacchiere mentre sceglievamo la posizione per scattare, saltellando da uno scoglio all'altro... Una leggera brezza tra i capelli e il profumo salmastro del mare di Calabria che ci riempiva le narici, mentre uno dei nostri radiosi tramonti si consumava lentamente, dando il meglio di se e trasportandoci in un mondo ovattato nel quale l'unico suono è quello dell'acqua sulla battigia. Lo specchio si solleva, dopo qualche istante si aziona anche l'otturatore e tutti i tuoi sensi sono protesi nell'invano tentativo di percepire il fruscio dei fotoni nell'aria, che viaggiano verso l'interno della fototocamera, deputata a fare la loro conoscenza. Non puoi sentirli... Ma puoi sentire te stesso.
Fotografia è questo. L'avere, ad un certo punto, la piacevole sensazione di essere riuscito a tenere qualche traccia di qualcosa di straordinario di cui sei stato spettatore. Senz'altro.
Palizzi Marina (RC) - ©Giancarlo Parisi |
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